Sanatoria per gli edifici non registrati al Catasto
Il 16 dicembre 2009 è stata presentata l'indagine sugli immobili non dichiarati al catasto, condotta dall'Agenzia del Territorio. Lo studio è stato effettuato attraverso la sovrapposizione delle ortofoto digitali ad alta risoluzione alla cartografia catastale e la verifica degli archivi censuari, che hanno consentito l'individuazione di quelle particelle del Catasto Terreni sulle quali risultano immobili non dichiarati. Grazie a questa indagine sono stati finora individuate circa 2 milioni di particelle non ancora registrate: le tipologie edilizie prevalenti sono abitazioni e magazzini o garage. L'Agenzia del Territorio dovrà terminare entro il 30 settembre 2010 il censimento dei fabbricati non registrati al Catasto.
I titolari dei fabbricati non in regola con la registrazione catastale avranno tempo fino al 31 dicembre per presentare la dichiarazione di aggiornamento. In questo modo dovranno pagare le tasse dovute dal 1° gennaio 2009 e otterranno la riduzione a un terzo delle sanzioni previste. Entro la stessa data devono anche essere presentate le dichiarazioni di variazione di consistenza o di destinazione d'uso avvenute a seguito di interventi edilizi.
Dopo la raccolta delle dichiarazioni, ai Comuni verranno segnalate le pratiche di accatastamento perché procedano ai controlli: in caso di mancata risposta verrà applicata una rendita presunta all'immobile e una multa che può essere pari a un terzo del valore catastale dell'edificio stesso.
Inoltre, dal 1° luglio, saranno nulli i contratti di compravendita, mutuo, permuta, divisione, donazione ed eredità che non contengano i dati catastali degli immobili o che li riportino in modo errato.
I titolari dei fabbricati non in regola con la registrazione catastale avranno tempo fino al 31 dicembre per presentare la dichiarazione di aggiornamento. In questo modo dovranno pagare le tasse dovute dal 1° gennaio 2009 e otterranno la riduzione a un terzo delle sanzioni previste. Entro la stessa data devono anche essere presentate le dichiarazioni di variazione di consistenza o di destinazione d'uso avvenute a seguito di interventi edilizi.
Dopo la raccolta delle dichiarazioni, ai Comuni verranno segnalate le pratiche di accatastamento perché procedano ai controlli: in caso di mancata risposta verrà applicata una rendita presunta all'immobile e una multa che può essere pari a un terzo del valore catastale dell'edificio stesso.
Inoltre, dal 1° luglio, saranno nulli i contratti di compravendita, mutuo, permuta, divisione, donazione ed eredità che non contengano i dati catastali degli immobili o che li riportino in modo errato.